Il castello di Corvaro, comunemente chiamato “Rocca”, si elevava ai margini della piana del Cammarone e aveva una posizione strategicamente militare.
Nel 1168 il castello forniva un milite, contava 24 famiglie per un totale circa di 360 persone. Al potere vi era Rainaldo Sinibaldi, nipote di Gentile Vetulo, barone che deteneva il confinante castello di Collefegato. Nel 1279 era in possesso di Sibaldo di Aquilone (o Sinibaldo de Aquilano). Nel registro di re Roberto d’Angiò del 1316 tale castello risultava essere della Contea di Albe.
Era costituito da tre zone principali: l’abitazione del signore, gli alloggiamenti delle truppe e i depositi dell’attrezzatura militare. L’ingresso principale del castello si trovava al centro delle quattro torri ed era costituito da Porta Calata, ancora visibile; le altre porte erano: Porta di Capulaterra, Porta Cautu, Porta di Piazza, Porta Valle-Riu, dislocate in diversi punti lungo la cinta muraria, di cui non si conservano i resti.
L’abitazione del signore si trovava nella parte alta dell’edificio ed aveva una superficie interna di 30x10 mq; le mura di cinta cingevano il borgo all’altezza di Via Cupa, abbracciando una superficie interna di circa 10000 metri quadrati, con quattro torri a base circolare, situate tutte sul lato est, più facilmente espugnabile.
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